*Questo elenco viene regolarmente aggiornato con le ultime statistiche sui furti di identità per il 2019 – 2022 (più alcune statistiche precedenti inserite). Ad oggi, abbiamo raccolto oltre 30 fatti, cifre e tendenze sul furto di identità da un’ampia gamma di fonti e che coprono un numero di Paesi diversi.
Mentre il mondo continua la sua incessante marcia verso tutto ciò che è digitale, le enormi quantità di dati che stiamo caricando sul web sono sempre più esposte. Le informazioni personali di ogni singolo consumatore ora risiedono su centinaia, se non migliaia di server in tutto il mondo. In seguito a questo fatto arriva un risultato alquanto ovvio: un aumento dei furti di identità.
Il furto di dati è un grande business e, dopo le buone notizie del 2019, quando si è verificata una leggera diminuzione dei casi di furto di identità, questo trend si è purtroppo invertito nel 2020, in parte a causa dell’effetto della pandemia. Secondo la FTC, gli episodi di furto di identità sono aumentati di circa il 45% nel 2020, causando perdite finanziarie per molte persone.
Inoltre, Javelin Strategy ha scoperto che i bambini sono sempre più vittime di furti di identità. Sebbene questi siano da tempo oggetto di casi di uso improprio del codice fiscale e frodi con carte di credito, sembra che l’impatto sia in crescita. La società per la sicurezza ha scoperto che oltre 1 milione di bambini è stato vittima di furti di identità nel 2017.
Le statistiche sui furti di identità sono state al centro della scena tra le numerose statistiche e fatti che abbracciano l’intero regno del crimine informatico. Mentre il ransomware attira più attenzione, il furto di identità rimane molto più facile da realizzare e monetizzare. I numeri di codice fiscale, quelli delle carte di credito e altri fattori di identità personale possono essere rubati e venduti nel dark web o utilizzati dai criminali per un profitto rapido e semplice.
Le seguenti statistiche sul furto di identità sono state classificate per aiutare a capire meglio come e perché questa minaccia continua a essere un problema per consumatori, aziende e governi in tutto il mondo.
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1. Tra il 2005 e giugno 2020, negli Stati Uniti sono state registrate oltre 12.000 violazioni dei dati, che contribuiscono ai furti di identità
Oltre alle 12.098 violazioni dei dati segnalate negli Stati Uniti tra il 2005 e giugno 2020, in quel periodo sono stati rubati oltre 11 miliardi di record. Le cifre rivelano che, a dispetto degli sforzi fatti per arginare l’ondata di furti di dati, i malintenzionati stanno imparando nuovi modi per aggirare i vari tipi di protezioni e molti dei nostri dati non sono affatto tutelati.
Le informazioni personali rubate nei casi di violazione dei dati possono essere utilizzate per compiere furti di identità.
2. Aumento del numero di episodi di furti nel 2020 rispetto al 2019
Dopo un calo degli episodi di furto nel 2019, quando solo il 5,1% dei consumatori ha riferito di esserne stato vittima, rispetto al 5,7% delle segnalazioni del 2018, il 2020 ha visto un aumento di due diversi tipi di episodi.
Ciò ha comportato un aumento delle perdite totali per furto di identità pari a 56 miliardi di dollari statunitensi. Di queste perdite, 43 miliardi di dollari sono stati attribuiti a truffe di furti di identità piuttosto che a frodi tradizionali derivanti dal furto e dall’uso improprio di dati identificativi.
3. Perdite per furti di identità in aumento del 45% tra il 2019 e il 2020
Gli episodi legati al furto di identità sono quasi raddoppiati tra il 2019 e il 2020 e, di conseguenza, anche la quantità totale di denaro perso è aumentata.
Secondo la Federal Trade Commission, le perdite riportate sono cresciute da 1,8 nel 2019 a 3,3 miliardi di dollari nel 2020. Tuttavia, vale la pena di sottolineare che queste cifre non rappresentano necessariamente tutte le perdite. Uno studio di Javelin Strategy afferma che le perdite totali dovute alle frodi hanno raggiunto i 16,9 miliardi di dollari nel 2019.
4. Fino al 72% di aumento per le appropriazioni fraudolente di account
L’Appropriazione fraudolenta di un account si verifica quando un criminale ottiene l’accesso a un account non suo contenente informazioni personali. Questo tipo di froda è aumentato del 72% nel 2019 rispetto all’anno precedente.
5. Il 40% delle appropriazioni indebite di un account è avvenuto in un solo giorno
Javelin Research ha scoperto che i truffatori sono molto lesti a impadronirsi degli account. Lo studio sui furti di identità effettuato dalla società nel 2020 afferma che il 40% di queste appropriazioni è avvenuto entro 24 ore dopo che un criminale è entrato nell’account di una vittima.
6. Le carte di credito con chip EMV hanno contribuito a ridurre alcuni furti
L’adozione dei chip EMV negli Stati Uniti è stata lenta, ma entro il 2020 circa il 67% dei commercianti disponeva di sistemi POS in grado di accettare tali chip (rispetto al 59% nel 2018), mentre tutti i principali emittenti di carte erano già passati alla consegna di carte con chip EMV.
Prima dell’avvento di questa tecnologia, le frodi con carta di credito erano la principale fonte di perdite per furti di identità. Tuttavia, le frodi con carte contraffatte sono diminuite del 75% dopo l’introduzione delle carte EMV.
7. La pandemia è stata una delle principali cause di furti
La pandemia ha causato un aumento notevole delle truffe verificatesi nel 2020. Si è registrato un drammatico aumento di telefonate indesiderate o pre-registrate e di e-mail di phishing durante il periodo in questione a causa del lockdown.
Queste truffe con l’obiettivo di rubare l’identità, incluso il furto dei numeri di previdenza sociale, sono state utilizzate come vettore di attacco per rubare i dati identificativi necessari per essere in grado di sostenere il falso e hanno contribuito a un drammatico aumento di tale tipo di frode (ne parleremo più avanti).
Infine, anche i metodi di pagamento digitali, utilizzati per fare acquisti da casa durante i lunghi periodi di lockdown, hanno contribuito a un aumento delle frodi, con 18 milioni di vittime secondo quanto riferito.
8. I dati delle carte di credito rubate vengono spesso venduti nel dark web anche per soli 50 centesimi per carta
Sebbene il costo della perdita delle informazioni della carta di credito possa essere elevato, coloro che vendono tali dati sul dark web spesso lo fanno a prezzi incredibilmente bassi. Symantec ha trovato singole carte di credito a partire da un minimo di 0,50 $ fino alla cifra di 20 $ ciascuna. Le carte con tutti i dati, inclusi i numeri CCV, costavano normalmente il doppio e, spesso, tra 1 $ e 45 $ per carta.
I dati clonati dalle carte sono spesso quelli più costosi disponibili nel dark web. Il prezzo richiesto per averli può variare da 5 $ a 60 $ o più.
9. La maggior parte delle persone negli Stati Uniti conosce una vittima di furto d’identità
Circa il 10% degli americani è stato vittima di furti di identità, il 21% dei quali lo è stato più di una volta. Questi numeri indicano che, se vivi negli Stati Uniti, probabilmente sei stato vittima di un furto di identità o conosci qualcuno che lo è stato (che lo abbia ammesso o meno).
10. Il furto d’identità nel Regno Unito raggiunge “livelli epidemici”
Nel 2017, Cifas aveva affermato che i furti d’identità nel Regno Unito stavano raggiungendo “livelli epidemici”, con episodi che si verificano a una velocità di 500 al giorno. Sfortunatamente, le cose sono solo peggiorate nel 2020, aumentando di un terzo. In particolare, il 42% degli episodi segnalati è stato commesso con l’obiettivo di ottenere una carta di credito.
11. Le appropriazioni fraudolente degli account hanno registrato un enorme aumento tra il 2018 e il 2019
Le appropriazioni degli account sono in aumento già da un po’, ma sono incrementate del 70% già nel 2019, portando le perdite associate a questo tipo di frode a 6,8 miliardi di dollari statunitensi, in aumento rispetto ai 5,1 miliardi di dollari dell’anno precedente.
12. Ogni mese vengono compromessi in media 4.800 siti web con codici di formjacking
Il form jacking è un nuovo tipo di attacco informatico: l’hacker inserisce un codice Javascript dannoso che estrapola le informazioni personali inviate a un sito web tramite la compilazione di moduli presenti sul sito stesso. Una volta che un utente invia tali informazioni, il codice raccoglie e trasferisce tali dati a un altro server controllato dall’aggressore.
Nel suo Internet Security Threat Report del 2019, Symantec ha evidenziato di aver rilevato e bloccato 3,7 milioni di tentativi di form jacking nel 2018. Questa tecnica sembra funzionare per gli hacker, poiché nel primo trimestre del 2020, Symantec ha rilevato 7.836 siti web compromessi, rispetto ai 7.663 del trimestre precedente.
13. Nel 2018 sono aumentate notevolmente le appropriazioni di account mobili
Javelin Strategy ha rilevato che ci sono state 679.000 appropriazioni fraudolente di account mobili, rispetto alle 380.000 del 2017.
Questa frode si verifica quando un truffatore prende il controllo del tuo account e numero di cellulare, riuscendo quindi a utilizzare il tuo numero per inviare e ricevere telefonate e messaggi.
14. Il 44% delle denunce di furti di identità negli Stati Uniti è stato effettuato da millennial
Secondo la FTC, nel 2020 ci sono state 2,2 milioni di segnalazioni di furti da parte dei consumatori, un aumento di quasi il 32% rispetto agli 1,6 milioni del 2019. Il 44% di queste segnalazioni è stato effettuato da persone di età compresa tra 20 e 29 anni, mentre solo il 13% da persone con più di 70 anni. Recentemente ha lanciato una piattaforma online per la segnalazione di furti: i numeri potrebbero quindi aumentare ancora di più, data la facilità con cui gli utenti possono inoltrare una segnalazione.
Equifax ha anche confermato che i millennial erano i bersagli principali dei truffatori. Secondo Equifax Canada, quasi la metà di tutte le segnalazioni di sospetti furti riguardano persone di età compresa tra 18 e 34 anni.
15. I furti d’identità sono state le frodi più comunemente segnalate negli Stati Uniti nel 2020, seguite dalle truffe da parte di impostori
Il 2020 FTC Consumer Sentinel Data Book rivela che i furti d’identità hanno rappresentato la quota maggiore di frodi segnalate alla FTC, rappresentando il 29,39% di tutte le frodi segnalate lo scorso anno. Le truffe da parte di impostori si sono posizionate al secondo posto, con il 10,56%.
La FTC riporta anche un aumento del 73% su base annua dei furti d’identità dal 2019 al 2020. Nel 2020 sono stati segnalati quasi 1,4 milioni di episodi di furto di identità, rispetto agli oltre 650.000 del 2019.
16. Gli utenti dei social media sono un gruppo ad alto rischio di furto d’identità
Coloro che utilizzano i social media sono tra i più soggetti ai furti d’identità. Javelin Strategy ha scoperto che le persone con una presenza attiva sui social media correvano un rischio del 30% maggiore di essere vittime di furto rispetto a quelle non attive.
Le persone che usano Facebook, Instagram e Snapchat sono particolarmente vulnerabili. Per chi usa questi siti, il rischio è più alto del 46% rispetto a chi non utilizza i social network.
17. I Millennial hanno più probabilità di essere vittime di furto di identità
I dati FTC mostrano che le persone di età compresa tra 30 e 39 anni hanno maggiori probabilità di essere vittime di furto di identità. Questa fascia di età, che comprende alcuni (ma non tutti) i millennial, ha segnalato oltre 306.090 casi di furto di identità nel 2020. Gli individui che rientrano nella generazione X, di età compresa tra 40 e 49 anni, si sono piazzati al secondo posto con oltre 302.678 episodi.
18. I bambini sono spesso vittime di furto d’identità
Secondo leIdentity Theft Resource Center, ogni anno vengono rubati 1,3 milioni di dati di bambini. Il rischio è ancora più alto quando si tratta di bambini in affidamento.
I dati auto-segnalati alla FTC indicano che, nel 2020, oltre 23.651 vittime di furto di identità avevano meno di 19 anni, un aumento del 50% rispetto ai 14.000 segnalati nel 2019.
19. Relativamente ai furti d’identità, più di una vittima su dieci non vuole un verbale della polizia
I dati FTC del 2016 mostrano che un sorprendente 11% di coloro che hanno denunciato il furto di identità alle forze dell’ordine non voleva che venisse redatto un verbale.
Ciò, in gran parte, è dovuto al fatto che le vittime di furti di identità e truffe spesso si sentono in imbarazzo per l’accaduto e cercano di nasconderlo.
20. Solo il 14% dei consumatori utilizza le VPN per proteggere la propria identità
Nonostante le VPN siano molto efficaci per tutelare i propri dati, l’86 percento dei consumatori non riesce a utilizzarle per proteggere le proprie connessioni WiFi.
21. I furti di sussidi governativi sono la tipologia di furto di identità più importante
Il 2020 Consumer Sentinel Network Data Book rivela che quell’anno ci sono state 394.324 segnalazioni di frodi su sussidi governativi, un aumento impressionante del 2,920% rispetto al 2019. Ciò rende le frodi su sussidi governativi il tipo di furto di identità più segnalato nel 2020. Le frodi legate alle carte di credito si posizionano al secondo posto con oltre 393.000 segnalazioni.
22. L’87% dei consumatori non ha protetto i propri dati online
Symantec ha scoperto che l’87% dei consumatori ha lasciato i propri dati personali esposti durante l’accesso a e-mail, conti bancari o informazioni finanziarie, un altro problema che potrebbe essere attenuato tramite l’utilizzo di una VPN.
La mancanza di protezioni personali sulle reti Wi-Fi sembra coincidere con il fatto che il 60% dei consumatori ritiene che le proprie informazioni personali siano al sicuro quando si utilizza una rete pubblica.
23. Il furto d’identità ora rappresenta quasi il 30% di tutti i rapporti CSN FTC
Sebbene il numero totale di segnalazioni effettuate al Consumer Sentinel Network non sia eccessivamente aumentato tra il 2017 e il 2019, si è registrato un aumento significativo dal 2019 (oltre 3,2 milioni) al 2020 (oltre 4,7 milioni). Nel 2019, i furti di identità erano saliti al 20,33% del numero totale delle denunce, ovvero oltre 650.000. Tuttavia, questa percentuale è aumentata al 20,39% nel 2020 con quasi 1,4 milioni di segnalazioni di furti di identità effettuate. Le truffe da parte di impostori si sono posizionate al secondo posto, pari al 10,56% del totale delle segnalazioni.
24. La maggior parte delle piccole imprese memorizza informazioni private che rischiano di essere esposte
Secondo un sondaggio CSID, nel 2016, il 52% delle piccole imprese non ha investito in misure atte a ridurre i rischi informatici, in quanto riteneva di non archiviare alcuna informazione privata. Tuttavia, il 68% come minimo memorizzava gli indirizzi e-mail, che per gli hacker è già una via d’ingresso. Il CSID ha inoltre rilevato che il 31% delle piccole imprese intervistate non ha adottato alcuna misura attiva per mitigare rischi informatici quali violazioni dei dati e hacking.
A complicare la faccenda sono fondi e risorse umane. Nel 2019, quasi il 77% delle aziende affermava di non avere il personale per proteggere adeguatamente i propri registri e sistemi, un aumento del 2% rispetto al 2018. Circa il 55% indicava di non avere il budget necessario a investire in sistemi di protezione migliori. Infine, nel 2020, le piccole imprese hanno rappresentato il 28% di tutte le violazioni dei dati.
25. La perdita media per frode è di soli 311 USD, ma questo tipo di truffa è in crescita
La FTC riporta che la perdita media per frode nel 2020 è stata di 311 USD. Nel 2020, circa 526.007 segnalazioni riguardavano perdite pari o inferiori a 1.000 USD. Di queste, 227.540 sono scese sotto 100 USD.
Un sondaggio di Experian ha scoperto che la metà degli americani adulti crede che i ladri di identità non siano interessati alle persone con credito basso. Tuttavia, queste persone sono comunque a rischio di frodi e perdite associate.
26. Molte vittime di frode non vengono rimborsate per le loro perdite
Sempre più vittime di episodi di frode non vengono rimborsate. Secondo Javelin, nel 2018 la percentuale di persone che non ha ottenuto alcun rimborso del denaro perso è stata del 23%, cioè 3 volte di più rispetto al 2016.
27. Gli americani sono esposti ai furti d’identità per via delle loro cattive abitudini in tema di acquisti
Experian ha scoperto che il 43% delle vittime di furto di identità negli Stati Uniti ha ammesso che l’episodio è avvenuto dopo aver fatto acquisti online durante le vacanze. Nonostante ciò, solo il 58% ha dichiarato che non utilizzerà le reti Wi-Fi pubbliche per gli acquisti in futuro.
28. Condividere un account favorisce i furti d’identità
Nonostante i rischi legati a questa usanza, un sondaggio ha rilevato che il 79% degli americani ammette di condividere le proprie password e che solo il 13% degli intervistati era preoccupato per i furti di identità. Dato che il 65% degli adulti intervistati ammette di riutilizzare la stessa password su più siti, molti di loro potrebbero essere più vulnerabili al furto di identità di quanto non credano.
29. Le frodi relative alle carte sono di nuovo in calo in Australia
L’Australia Payments Network riferisce che gli acquisti effettuati con carte sono in aumento, tuttavia le frodi collegate a questo tipo di pagamento sono diminuite per il secondo anno. Il suo rapporto FY 2020 indica che le frodi per contraffazione/clonazione sono diminuite del 14,2%, quelle legate a carte smarrite e rubate sono diminuite del 37% e quelle con carta non presente (CNP) sono diminuite del 7,28%.
30. Il furto d’identità ha un impatto emotivo duraturo
Nel suo studio del 2018 “The Aftermath®: The Non-Economic Impacts of Identity Theft”, l’Identity Theft Resource Center ha esaminato l’impatto emotivo conseguente all’essere stati vittima di un furto d’identità. Tale studio ha rilevato che il 77,3% delle vittime riferisce un aumento dei livelli di stress e il 54,5% ha provato maggiore affaticamento e diminuzione di energia.
Il furto d’identità può avere conseguenze negative anche sulle relazioni personali. Dopo esserne stato vittima, oltre il 45% delle persone ha affermato di non fidarsi dei propri familiari, mentre un ulteriore 55% ha notato problemi di fiducia con gli amici sviluppatisi successivamente.
31. Le perdite per frodi legate ai nuovi account superano i 3,4 miliardi di dollari
Nel 2018, le perdite associate al cosiddetto New Account Fraud (NAF) sono aumentate a 3,4 miliardi di dollari. Le frodi di questo tipo hanno causato perdite per 3 miliardi nel 2017. Secondo la FTC, le frodi sui nuovi account sono aumentate dell’88% tra il 2018 e il 2019.
32. Il più grande aumento di furti d’identità per frode sui prestiti studenteschi federali nel 2019
Sebbene ci fossero poco più di 14.600 segnalazioni ad esso correlate, i dati del rapporto FTC Consumer Sentinel mostrano che il furto di identità basato su richieste fraudolente per prestiti studenteschi federali è aumentato del 188% tra il 2018 e il 2019.
Le statistiche sul furto di identità rivelano che il problema non sta scomparendo
Il furto d’identità è sempre più un problema del XXI secolo. Sempre più dati si spostano dalla carta fisica a server connessi a internet e aumentano così anche le possibilità che tali dati vengano rubati. Mentre “estranei malintenzionati” rimangono attivi nel rubare dati (e, per estensione, nella perdita di numeri di carte di credito e numeri di codice fiscale), buona parte della colpa per la perdita dei dati è attribuibile anche ai consumatori. Tuttavia, ci sono alcuni aspetti positivi che sono emersi.
Per fortuna, i consumatori stanno diventando più bravi a riconoscere i tentativi di frode. Javelin Strategy and Research hanno scoperto che chi effettua acquisti online riesce a identificare rapidamente le frodi. Sorprendentemente, il 78% delle vittime è stato in grado di rendersene conto entro una settimana.
Tuttavia, la prevenzione del furto d’identità sembra essere in aumento nonostante i consumatori più esperti. I casi di violazioni dei dati non stanno diminuendo e, sfortunatamente, i consumatori sembrano ancora poco proattivi quando si tratta di proteggere le proprie informazioni private.